CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive

« Back to Glossary Index

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea mira a migliorare la trasparenza aziendale, richiedendo report dettagliati sulla sostenibilità. La CSRD è fondamentale per garantire che le informazioni ESG siano comprensibili e comparabili per gli investitori e le parti interessate.

Scopri di più: Report di sostenibilità

glossario_CSRD

Nuove scadenze: proroghe per l’entrata in vigore

Il 3 aprile 2025, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione di posticipare l’applicazione della CSRD per molte aziende. Le nuove tempistiche sono le seguenti:

  • Prima ondata: le imprese già soggette alla Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD) devono continuare a rispettare la scadenza originale, con il primo report CSRD previsto nel 2025 per l’anno fiscale 2024.
  • Seconda ondata: le grandi imprese con più di 250 dipendenti, inizialmente tenute a rendicontare nel 2026 per l’anno fiscale 2025, vedono ora la scadenza posticipata al 2028 per l’anno fiscale 2027.
  • Terza ondata: le PMI quotate, che dovevano iniziare la rendicontazione nel 2027 per l’anno fiscale 2026, avranno ora l’obbligo a partire dal 2029 per l’anno fiscale 2028.

Queste modifiche mirano a concedere più tempo alle aziende per adeguarsi ai nuovi requisiti di rendicontazione .


Riduzione dell’ambito di applicazione

La proposta “Omnibus” prevede una significativa riduzione del numero di aziende soggette alla CSRD:

  • Soglia di dipendenti: solo le imprese con più di 1.000 dipendenti saranno obbligate a conformarsi alla CSRD, escludendo circa l’80% delle aziende precedentemente incluse.
  • Fatturato per imprese non UE: per le imprese non appartenenti all’UE, la soglia di fatturato generato nell’Unione per essere soggette alla CSRD è stata aumentata da 150 milioni a 450 milioni di euro.

Queste modifiche intendono alleviare gli oneri per le imprese più piccole e focalizzare l’attenzione sulle aziende con impatti più significativi.


Semplificazione degli standard di rendicontazione (ESRS)

La Commissione Europea ha incaricato l’EFRAG di rivedere gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) con l’obiettivo di:

  • Ridurre il numero di punti dati richiesti.
  • Chiarire le disposizioni ritenute poco comprensibili.
  • Eliminare l’obbligo di standard settoriali e la possibilità di passare a una “reasonable assurance”.

L’EFRAG dovrà presentare una bozza dei nuovi standard entro il 31 ottobre 2025. Nel frattempo, la Commissione prevede di adottare un “quick-fix” per garantire che le aziende che devono iniziare la rendicontazione nel 2024 non siano soggette a requisiti aggiuntivi nei report del 2025 e 2026.


Introduzione di standard volontari per le PMI

Per le piccole e medie imprese (PMI) escluse dall’ambito obbligatorio della CSRD, la Commissione intende adottare uno standard di rendicontazione volontario basato sul Voluntary SME Standard (VSME) sviluppato dall’EFRAG. Questo standard mira a:

  • Limitare le richieste di informazioni da parte delle grandi aziende alle PMI nella loro catena del valore.
  • Fornire una guida chiara per le PMI che desiderano comunicare volontariamente le proprie performance di sostenibilità.

Reazioni e prospettive future

Le modifiche proposte hanno suscitato reazioni contrastanti:

  • Supporto: alcune imprese e Stati membri vedono positivamente la riduzione degli oneri amministrativi e la maggiore flessibilità concessa.
  • Critiche: organizzazioni ambientaliste e alcuni investitori temono che queste modifiche possano compromettere la trasparenza e la responsabilità delle aziende, ostacolando gli obiettivi di sostenibilità dell’UE.

Le proposte devono ancora essere approvate dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE per entrare in vigore.

« Torna al Glossario