EPD – Environmental Product Declaration

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Environmental product declaration (EPD) fornisce dati certificati sugli impatti ambientali di un prodotto, basati su un’analisi del ciclo di vita (LCA). L’EPD è uno strumento di trasparenza che consente ai consumatori e alle aziende di prendere decisioni di acquisto più consapevoli.

Scopri di più: Certificazione EPD, Cos’è la Dichiarazione Ambientale di Prodotto?

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L’EPD come leva strategica per la sostenibilità d’impresa

In un contesto dove la trasparenza ambientale è diventata un requisito essenziale, la Dichiarazione Ambientale di Prodotto non è soltanto un documento tecnico, ma uno strumento strategico per aziende che vogliono distinguersi per responsabilità, credibilità e impegno concreto verso la sostenibilità. A differenza di altri tipi di certificazione ambientale più generici o qualitativi, l’EPD si basa su un approccio quantitativo, oggettivo e comparabile, costruito su dati verificabili e metodologie standard internazionali.

Un’azienda che sceglie di dotarsi di EPD non comunica solo che il proprio prodotto è “green”, ma dimostra in modo documentato e trasparente quali sono gli impatti ambientali reali associati alla sua produzione, distribuzione, uso e fine vita. Questo consente non solo di dialogare con clienti più attenti, ma anche di anticipare le richieste dei mercati pubblici e privati che stanno progressivamente introducendo criteri ambientali obbligatori negli acquisti.

Il valore dell’EPD nella catena del valore

Dotarsi di una EPD significa anche migliorare la tracciabilità e il controllo dei propri processi interni. Per calcolare un’EPD, è infatti necessario mappare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalle materie prime fino allo smaltimento. Questo comporta un coinvolgimento attivo di fornitori, partner logistici, stabilimenti produttivi e clienti, favorendo una maggiore integrazione della sostenibilità lungo tutta la filiera.

In molti settori – dall’edilizia alla chimica, dal tessile all’arredo – la presenza di un’EPD consente di rispondere a gare d’appalto pubbliche, accedere a crediti ambientali nei protocolli LEED, BREEAM, CAM o altre certificazioni di sostenibilità edilizia, ma anche di fornire evidenze concrete in fase di rendicontazione ESG o per il bilancio di sostenibilità.

EPD e comunicazione ambientale: credibilità contro il greenwashing

Nel panorama attuale, in cui la sostenibilità è spesso oggetto di dichiarazioni generiche e non verificabili, la Dichiarazione Ambientale di Prodotto rappresenta una forma di comunicazione certificata e regolamentata, in linea con le normative europee che mirano a contrastare il greenwashing. L’EPD è conforme alla norma ISO 14025 (per le dichiarazioni ambientali di tipo III) ed è soggetta a verifica da parte di organismi terzi indipendenti.

Questo aspetto è cruciale: mentre molte aziende si limitano ad adottare un linguaggio promozionale privo di fondamento, chi pubblica un’EPD si espone a un controllo pubblico, fornisce dati verificabili e garantisce l’accesso aperto ai contenuti della dichiarazione, che sono pubblicati in banche dati internazionali e consultabili da chiunque.

Competitività e posizionamento sui mercati internazionali

L’EPD è ormai considerata una chiave di accesso per i mercati più avanzati, in particolare per la grande distribuzione, la committenza pubblica e i progetti di architettura sostenibile. In paesi come la Svezia, la Norvegia o i Paesi Bassi, è spesso obbligatoria o fortemente incentivata per determinate categorie di prodotto.

Anche nei mercati extraeuropei, la presenza di un’EPD consente di allinearsi a standard riconosciuti globalmente, ridurre i rischi di esclusione dalle gare internazionali e rafforzare la reputazione aziendale in un contesto in cui la sostenibilità è sempre più un fattore competitivo e reputazionale, oltre che tecnico.

L’EPD nel contesto normativo europeo e CSRD

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto si inserisce anche in modo coerente nelle nuove richieste di rendicontazione della sostenibilità introdotte dalla CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive. Pur non essendo obbligatoria per tutte le aziende, l’EPD rappresenta un documento utile per supportare la rendicontazione degli impatti ambientali dei prodotti in modo oggettivo e strutturato, contribuendo alla doppia materialità e all’integrazione dei dati ambientali nella gestione strategica dell’impresa.

Inoltre, l’EPD sarà uno degli strumenti centrali per alimentare i passaporti digitali dei prodotti previsti dal nuovo Regolamento ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation), diventando un elemento di tracciabilità ambientale certificata all’interno dei sistemi digitali di informazione ambientale.

Un investimento con ritorni misurabili

Anche se la redazione di una EPD comporta un investimento in termini economici e organizzativi, i benefici generati nel medio-lungo periodo superano ampiamente i costi iniziali. Le aziende che intraprendono questo percorso non solo migliorano la conoscenza dei propri processi produttivi e identificano aree di miglioramento ambientale, ma costruiscono un vantaggio competitivo duraturo e difficilmente replicabile da parte di chi si limita a operazioni di immagine.

L’EPD diventa così parte integrante di un approccio serio alla sostenibilità, capace di creare valore economico, ambientale e reputazionale, consolidando la relazione con stakeholder sempre più esigenti in termini di trasparenza e impatto reale.

EPD e innovazione: progettare prodotti migliori

Infine, va sottolineato che l’EPD non è un punto di arrivo, ma uno strumento dinamico di innovazione e miglioramento continuo. I dati ottenuti dall’analisi LCA che sta alla base della dichiarazione permettono di identificare le fasi più impattanti del ciclo di vita, orientare scelte progettuali più sostenibili, ottimizzare l’uso delle risorse e facilitare l’adozione di materiali o soluzioni alternative.

In questo senso, l’EPD si collega direttamente al design sostenibile e all’approccio ecodesign: un prodotto per essere realmente sostenibile deve essere progettato con consapevolezza ambientale sin dall’inizio, e la dichiarazione ambientale rappresenta il principale strumento per misurare, documentare e comunicare questa consapevolezza.

 

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