Misurare la sostenibilità ambientale per le aziende è una significativa leva di sviluppo, specie in relazione all’attenzione riservata al tema dalle istituzioni e all’accresciuta consapevolezza dei consumatori su circolarità, impatto ambientale ed accessibilità. L’importanza attribuita a questi temi si riflette nelle loro scelte di consumo, rendendoli disposti a spendere di più per prodotti sostenibili e a legarsi a imprese allineate con loro.

Per McKinsey, la sostenibilità è un fattore molto importante per circa il 40% dei consumatori europei. Inoltre, secondo Accenture, un terzo dei consumatori Gen Y e Gen Z è disposto a spendere di più presso realtà con cui c’è allineamento a livello valoriale.

Negli ultimi anni sempre più imprese hanno intrapreso percorsi per ridurre il proprio impatto ambientale, ma davvero poche realtà sono in grado di comunicare e dimostrare il loro impegno. Spesso, infatti, risulta complesso misurare e dare conto della sostenibilità ambientale delle aziende: in questo senso, però, report, standard e indicatori di sostenibilità sono strumenti a cui le imprese possono affidarsi, dando prova dell’efficacia delle proprie azioni. Vediamoli uno a uno nei prossimi paragrafi.

1. I report di sostenibilità delle aziende

Per misurare la sostenibilità ambientale, le aziende possono fare riferimento ai report di sostenibilità, la cui redazione è consigliata attraverso gli standard GRI. Gli standard GRI (Global Reporting Initiative) sono usabili come set modulari e correlati tra loro. L’elenco è presente sul sito di globalreporting.org.

Il report è d’obbligo per le grandi società quotate, ma sempre più imprese lo dovranno redigere, in linea con le recenti direttive europee. Si tratta di documenti pubblicati con cadenza annuale, i cui destinatari sono gli stakeholder delle aziende, ovvero personale, comunità locali, fornitori, etc.

Attraverso i report di sostenibilità, le imprese descrivono le azioni intraprese e quantificano gli obiettivi conseguiti in materia di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica). Assumendosi la responsabilità del proprio impatto a più livelli e delle misure attuate per contenerlo, forniscono un quadro esaustivo e complessivo del contesto in cui si muovono, del loro rendimento in questo ambito e degli sforzi compiuti anno dopo anno per raggiungere una crescita sostenibile. In sostanza fotografano la situazione dell’azienda in un anno preciso e non vanno confusi con i piani di sostenibilità, che invece presentano la visione a breve a lungo termine di un’azienda inerente alla sostenibilità (ne parleremo a fine articolo).

Un prezioso consiglio alle aziende: una volta scritto il report, è consigliato convalidarlo tramite un ente terzo, per dare credibilità e legalità al documento.

Infografica sui report di sostenibilità

2. Gli indicatori per misurare e migliorare la sostenibilità: quali sono?

Gli indicatori di sostenibilità sono strumenti di cui le imprese possono servirsi per dare conto del loro rendimento in questo ambito, tenere traccia dei progressi ed ottimizzare gli sforzi per migliorare. Variano in base alla dimensione di sostenibilità, tra ambientale, sociale ed economica, ma sono comunque integrabili tra di loro per un approccio onnicomprensivo sul tema.

  • Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, le aziende hanno a disposizione l’analisi LCA (Life Cycle Assessment) attraverso cui si esamina l’impatto ambientale di prodotti e servizi in ogni fase della loro esistenza.
  • Dal punto di vista della sostenibilità sociale e della relazione con gli stakeholder, le
    imprese possono fare ricorso all’analisi S-LCA (Social Life Cycle Assessment) per definire gli impatti sociali (potenziali e attuali, positivi e negativi) di prodotti e servizi durante il loro intero ciclo di vita.
  • Infine, per la sostenibilità economica, di riferimento è l’analisi LCC (Life Cycle Costing), che consente alle aziende di valutare i costi che l’intero arco di esistenza di un prodotto o di un servizio comporta.

Indicatori di sostenibilità
Sostenibilità ambientale LCA
Sostenibilità sociale SLCA
Sostenibilità economica LCC

3. LCA: focus sui motivi della sua importanza

L’acronimo LCA, che sta per Life Cycle Assessment, indica una tipologia di analisi che permette alle aziende di lavorare sulla sostenibilità ambientale della propria produzione. In particolare, esamina l’intero ciclo di esistenza di prodotti e servizi, dalle materie prime al fine vita (o, in chiave circolare, al riutilizzo o al riciclo), per quantificarne gli impatti ambientali generati.

Attraverso un framework definito a partire dagli standard UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021, le analisi LCA consentono alle imprese di ottimizzare i propri processi per realizzarne di sempre più sostenibili, già dalla progettazione, essendo tra gli elementi chiave dell’ecodesign. In questo modo, si individuano i punti critici e si agisce per minimizzarne l’incidenza negativa sulla natura, compiendo le opportune scelte.

4. Quali sono gli standard UNI e ISO per la sostenibilità

Per la valutazione e la comunicazione della propria sostenibilità ambientale delle aziende, le imprese possono servirsi degli standard UNI ISO, indicatori di sostenibilità che trattano il tema da diversi punti di vista. In particolare, gli standard della serie ISO 14000 orientano in materia le imprese, che possono seguirle di propria iniziativa per monitorare il proprio impatto ambientale e attuare le misure necessarie per minimizzarlo.

Di seguito, una rassegna dei principali standard:

  • UNI EN ISO 14001:2015 sui sistemi di gestione ambientale (SGA);
  • norme ISO della serie 14064 sulla rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e sulla loro diminuzione;
  • UNI EN ISO 14067:2018 sulla quantificazione della Carbon footprint dei prodotti;
  • UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021 sulla valutazione del ciclo di vita (LCA);
  • UNI EN ISO 14063:2020 sulla comunicazione ambientale (interna ed esterna);
  • etichette ambientali come UNI EN ISO 14024:2018, UNI EN ISO 14021:2021 e UNI EN ISO 14025:2010.

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