L’economia circolare è un modello di sviluppo e e consumo sostenibile basato su riutilizzo, riparazione e riciclo delle risorse materiali, in modo da allungarne il ciclo di vita il più a lungo possibile.

In questo modo si contribuisce a ridurre i rifiuti al minimo, permettendo una reintroduzione costante dei materiali, il tutto generando ulteriore valore. Lo schema dell’economia circolare si contrappone quindi al tradizionale modello economico lineare, fondato invece sull’ “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.

Per le imprese è possibile avere un ruolo di primo piano nella transizione alla circolarità, a patto che riescano ad integrare concretamente la sostenibilità nel proprio business. Ma si tratta di una prospettiva concretamente fattibile per le aziende? E quali sono i benefici derivanti da un approccio basato sulla circolarità? Tramite la nostra esperienza nel circular design thinking, noi di HENRY & CO. ti illustreremo come tutto ciò sia realizzabile!

 

1. Economia circolare, definizione

Per inquadrare meglio la questione, partiamo dalle basi: qual è la definizione di economia circolare?

1.1. Economia circolare: cos’è

Stando al Parlamento Europeo:

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

In base a questa definizione, rilevante è il ruolo del mercato di riferimento come luogo in cui circolano prodotti e servizi sostenibili. Perché siano tali, le aziende devono affidarsi ad approcci alla progettazione come l’ecodesign o design sostenibile, che permette di realizzare beni a basso impatto. E, attraverso metodologie rigorose come il LCA (sai cos’è il Life Cycle Assessment?), caratterizzati da cicli di vita con tassi minimi di sprechi, inquinamento e rifiuti.

1.2. Qual è lo schema di progettazione dell’economia circolare?

I prodotti ecoprogettati generalmente sono (nella loro unità e/o nelle loro singole parti):

  • costituiti da materiali ecosostenibili e realizzati con energie pulite;
  • durevoli e facilmente riparabili (contro l’obsolescenza programmata);
  • agevolmente riutilizzabili e/o riciclabili;
  • a basso impatto in ogni fase della loro esistenza;
  • inseriti in pratiche di consumo sostenibili come ad esempio il noleggio

1.3. Economia circolare ed economia lineare

3 modelli di economia: lineare, riciclo, circolare

Per definizione, economia circolare ed economia lineare sono modelli contrapposti. Il secondo rappresenta il sistema economico e produttivo attualmente prevalente ma sempre più messo in discussione data l’insostenibilità dal punto di vista ambientale, economico e sociale dei suoi principi. Si basa su schemi lineari che comportano l’uso di ampi volumi di risorse ed energie per creare prodotti che, a conclusione della successione finita delle loro fasi di esistenza (dall’estrazione delle materie prime al loro fine vita), diventano rifiuti da smaltire.

 

2. Quali sono i principi dell’economia circolare

La Ellen MacArthur Foundation individua tre principi fondamentali “driven by design”: eliminazione di sprechi e rifiuti, circolazione di prodotti e materiali e rigenerazione della natura. Vediamoli nel dettaglio.

I 3 principi dell'economia circolare
Nessuno spreco
aCircolazione prodotti e materiali
rigenerazione natura

2.1. Eliminazione di sprechi e rifiuti

Il nostro attuale sistema economico si basa sulla sequenza “take-make-waste”: prendiamo le risorse del nostro pianeta e le lavoriamo per realizzare dei prodotti che poi, una volta utilizzati, gettiamo via. A questo schema lineare si oppone la progettazione circolare del ciclo di vita degli oggetti, che tiene in considerazione la domanda “quale sarà la loro fine al termine del loro utilizzo?”. Secondo la Ellen MacArthur Foundation: “Cambiando mentalità, possiamo trattare i rifiuti come un difetto di progettazione. In un’economia circolare, un requisito per ogni design è che i materiali rientrino nell’economia al termine del loro utilizzo”.

2.2. Circolazione di prodotti e materiali

Il secondo principio di circolarità si basa sul ricircolo di prodotti e materiali. In questo modo, gli oggetti e gli elementi di cui si compongono rientrano nell’economia e si riutilizzano per realizzarne di nuovi e a loro volta circolari in base ai loro cicli tecnici e/o biologici. Così “nulla diviene rifiuto e si mantiene il valore intrinseco dei prodotti e dei materiali”.

2.3. Rigenerazione della natura

L’economia circolare supporta il rinvigorimento dei processi naturali e della natura. Rende quindi possibili attività anche economiche che favoriscono la biodiversità e si impegnano nella lotta al cambiamento climatico. In questo modo, “non dobbiamo porre attenzione semplicemente su fare meno danni sull’ambiente, ma su come possiamo attivamente migliorarlo”.

 

3. Economia circolare ed Agenda 2030

L’economia circolare è, riprendendo ancora le parole di Ellen MacArthur Foundation, “un sistema resiliente che fa bene alle imprese, alle persone e all’ambiente”. La transizione a questo modello economico rappresenta una spinta decisiva per raggiungere una crescita sostenibile ed inclusiva. Questo è lo scopo principale dell’Agenda 2030 dell’ONU, in cui si definiscono i diciassette Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) riguardo specifiche aree di attenzione ed intervento in ambito ambientale, economico e sociale.

La promozione e la diffusione di modelli circolari può contribuire in maniera positiva a conseguire trasversalmente tutti i SDGs, come lotta contro il cambiamento climatico, consumo e produzione responsabili e città e comunità sostenibili. Perché ciò sia possibile, è necessario la cooperazione di tutti gli agenti economico-sociali tra cui le aziende, chiamate a contribuire e ripensare se stesse, la propria offerta e i propri processi in chiave di sostenibilità e circolarità.

Schema farfalla dell'economia circolare

4. Economia circolare: vantaggi e svantaggi

Per le aziende l’economia circolare rappresenta un importante orizzonte di evoluzione ed innovazione sostenibile. Al contrario dell’idea secondo cui vocazione green ed obiettivi di business sono inconciliabili tra loro, sono diversi i benefici e le opportunità di crescita che la circolarità offre alle imprese.

4.1. I vantaggi dell’economia circolare

I vantaggi per le aziende sono:

  • miglioramento delle prestazioni ambientali, ad esempio attraverso approcci volti a ridurre le emissioni di CO2 e a diminuire sprechi e rifiuti;
  • ottimizzazione dell’utilizzo di energie e risorse a disposizione (e, quindi, anche dei costi);
  • possibilità di contribuire concretamente alla protezione e al rinvigorimento dell’ambiente e della biodiversità;
  • spinta all’innovazione;
  • nascita di nuove opportunità di business e nuovi posti di lavoro (anche in nuovi mercati);
  • sviluppo di un’offerta sostenibile tramite prodotti e servizi ecoprogettati;
  • miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale presso consumatori ed istituzioni sempre più attenti al tema della sostenibilità.

4.2. Gli svantaggi dell’economia circolare

Anche se l’economia circolare porta con sé vantaggi rilevanti per le aziende, restano ancora delle perplessità al riguardo. Alcune delle considerazioni che mettono in dubbio le opportunità offerte da circolarità e sostenibilità e ne bloccano la piena diffusione sono:

  • incapacità di giustificare ai consumatori la possibilità che i prodotti circolari possano avere prezzi leggermente più elevati, anche se sul lungo periodo minori rispetto all’acquisto continuativo di oggetti facilmente deperibili;
  • impossibilità di riutilizzare e riciclare illimitatamente alcuni materiali, tra cui ad esempio alcuni tipi di plastica;
  • preparazione superficiale sul tema da cui derivano l’incapacità di cogliere i benefici e le occasioni di sviluppo derivanti e gli approcci approssimativi e potenzialmente dannosi in termini economici e reputazionali per le aziende.

Quest’ultimo punto mette in luce un fattore di estrema importanza per le imprese che vogliono adottare modelli circolari. Per integrare sostenibilità e circolarità al proprio interno e farlo in maniera appropriata, è necessario rivolgersi a realtà competenti ed esperte nell’ecodesign. Se è questa la direzione verso cui vuoi orientare la tua azienda, noi di HENRY & CO. possiamo supportarti attraverso la nostra esperienza nel circular design thinking!

 

PRENOTA UNA CALL GRATUITA CON UN NOSTRO CONSULENTE

 

5. Sostenibilità in pratica: esempi di economia circolare

L’economia circolare è un terreno fertile per la crescita e lo sviluppo delle aziende. Per questo sono in aumento gli esempi di business che nascono con la vocazione per la sostenibilità e di imprese che si stanno progressivamente allineando con questa visione. Ecco una rassegna di alcuni esempi.

Swappie

5.1. Swappie

Tra i più ovvi esempi di circolarità troviamo le aziende che si occupano di elettronica ricondizionata: tra queste, Swappie, ormai realtà di punta nella vendita e nell’acquisto di iPhone ricondizionati. L’operato della startup finlandese si fonda sulla convinzione che “la tecnologia non dovrebbe costarci il pianeta”. “La circolarità – si legge nello Swappie Enviromental Impact Report 2021 – è la nostra risposta per ridurre e-waste, orientare le scelte a favore dell’ambiente e promuovere un futuro sostenibile”.

Too Good To Go

5.2. To Good To Go

Altro esempio virtuoso di circolarità è Too Good To Go, app nata in Danimarca e ormai attiva con successo in molti mercati. Il suo scopo è ridurre gli sprechi alimentari, aiutando commercianti e consumatori a partecipare a questa missione. Al suo interno, i commercianti offrono a prezzi ridotti i loro prodotti alimentari invenduti e gli utenti possono acquistarli affrontando costi inferiori: evitando che diventino rifiuti, contribuiscono entrambi alla lotta allo spreco di cibo.

Patagonia

5.3. Patagonia

Il concetto di moda circolare sta sempre più diffondendo nell’industria del fashion. Patagonia è un importante riferimento da questo punto di vista ed è infatti al primo posto nel Circular Fashion Index 2022 di Kearney. La storia dell’azienda statunitense, da sempre attiva nella difesa dell’ambiente e nel sociale, dimostra come sia possibile conciliare obiettivi di business, innovazione e sostenibilità ed ottenere esiti di grande valore. Tessuti dal riciclo di bottiglie di plastica e riparazioni dei capi gratis sono solo alcuni esempi di modi con cui nel tempo Patagonia ha saputo dimostrare e mantenere il suo ruolo di campione della sostenibilità.

Ikea

5.4. IKEA

Entro il 2030 IKEA vuole diventare una realtà circolare e per fare ciò sta intervenendo sul design dei prodotti e sul modo in cui le persone li acquistano e vivono. Per quanto riguarda la sua offerta, l’azienda svedese si sta sempre più dedicando alla realizzazione di “prodotti completamente circolari (riciclati, rigenerati, rimessi a nuovo e riutilizzati)” e all’utilizzo esclusivo di materiali rinnovabili e riciclati. Noleggio, riacquisto, rivendita e supporto per il riutilizzo, il riciclo o la riparazione sono invece le iniziative in via di sperimentazione nel secondo ambito.

6. Piano di Azione per l’Economia Circolare in Europa

Piano di Azione per l’Economia Circolare

Nel marzo 2020, la Commissione Europea ha presentato un piano d’azione per l’economia circolare con oltre 30 punti su sviluppo sostenibile dei prodotti, circularità nei processi produttivi, potenziamento dei consumatori, riduzione dei rifiuti e focus su settori chiave.

Progettazione di Prodotti Sostenibili

Dal 2009, la direttiva ecodesign stabilisce requisiti di efficienza energetica per vari gruppi di prodotti. Il 5 dicembre 2023, è stato raggiunto un accordo provvisorio su nuovi requisiti ecodesign per prodotti sostenibili, mirando a stabilire requisiti di sostenibilità ambientale per quasi tutti i beni nel mercato dell’UE.

Empowerment dei Consumatori

La Commissione propone nuove regole per prevenire affermazioni ingannevoli sul merito ambientale dei prodotti e servizi. Le nuove misure, concordate il 19 settembre 2023, offriranno ai consumatori dell’UE accesso a informazioni affidabili per scelte verdi consapevoli.

Settori Chiave nell’Economia Circolare

  • Elettronica e ICT: L’elettronica e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) rappresentano uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita nell’UE. Il piano d’azione per l’economia circolare include misure per migliorare la durata e il riciclaggio di apparecchiature elettroniche ed elettriche. Per esempio, la direttiva del caricabatterie comune, adottata nel novembre 2022, mira a unificare i caricabatterie per dispositivi mobili, console per videogiochi, tastiere wireless, laptop, riducendo i rifiuti elettronici.
  • Batterie e Rifiuti di Batterie: Il regolamento dell’UE sulle batterie, adottato nel 2023, punta a creare un’economia circolare per il settore delle batterie, affrontando tutte le fasi del ciclo di vita delle batterie, dal design al trattamento dei rifiuti. Ciò è particolarmente importante nell’ambito dello sviluppo della mobilità elettrica.
  • Packaging: La proposta di revisione della direttiva sui rifiuti da imballaggio, presentata nel novembre 2022, mira a garantire che tutti gli imballaggi sul mercato dell’UE siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente fattibile entro il 2030. Questo include obiettivi per la riduzione dei rifiuti di imballaggio a livello di stato membro, l’incoraggiamento di sistemi di riutilizzo e ricarica, e l’armonizzazione dell’etichettatura.
  • Plastica: La strategia europea per le plastiche nell’economia circolare, lanciata nel 2018, mira a migliorare la riciclabilità degli imballaggi in plastica e a rispondere al problema delle microplastiche. Sotto il piano d’azione dell’economia circolare del 2020, la Commissione sta lavorando su requisiti obbligatori per il contenuto riciclato e la riduzione dei rifiuti per prodotti chiave.
  • Tessili: L’UE mira a rendere i tessili più durevoli, riparabili, riutilizzabili e riciclabili entro il 2030. La proposta della Commissione del luglio 2023 intende rendere i produttori responsabili per l’intero ciclo di vita dei prodotti tessili, accelerando lo sviluppo di un settore di raccolta, ordinamento, riutilizzo e riciclaggio separato per i tessili.
  • Costruzioni e Edifici: La proposta di regolamento sui prodotti da costruzione, adottata dal Consiglio nel giugno 2023, stabilisce nuovi requisiti per garantire che la progettazione e la produzione di prodotti da costruzione li rendano più durevoli, riparabili, riciclabili e più facili da rimaneggiare.

Riduzione dei Rifiuti

L’UE lavora su misure per rafforzare e implementare meglio le leggi sui rifiuti. Ad esempio, la direttiva quadro sui rifiuti, in vigore dal luglio 2020, stabilisce regole per gli Stati membri per aumentare il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani.

Ambiente Senza Tossicità

Dal 2020, la strategia dell’UE per i prodotti chimici mira a garantire che i prodotti chimici siano sicuri per la salute umana e l’ambiente. Una revisione della regolamentazione sui POP (inquinanti organici persistenti) è stata adottata il 24 ottobre 2022 per ridurre i limiti di concentrazione di POP nei rifiuti.

Materiali Secondari

L’UE vuole creare un mercato funzionante per i materiali secondari. Il Critical Raw Materials (CRM) Act, proposto dalla Commissione, mira a rafforzare tutte le fasi della catena del valore dei materiali critici, migliorando la circularità e il riciclaggio.

In conclusione, l’economia circolare è un approccio essenziale per un futuro sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE. Con piani d’azione, normative e incentivi, l’UE si impegna a trasformare il suo modello economico in uno più sostenibile e circolare.

7. La sfida della circolarità: cosa HENRY & CO. può fare per la tua azienda attraverso il circular design thinking

La precedente rassegna di esempi virtuosi permette di comprendere come la circolarità sia attuabile ed offra concrete prospettive di innovazione e sviluppo in ogni settore.

Se vuoi integrare la sostenibilità all’interno del tuo business, da HENRY & CO. ti aiutiamo a sfruttare le occasioni di crescita che l’economia circolare ha in serbo per la tua azienda. Attraverso il circular design thinking, costruiremo la strategia di sostenibilità adatta alle tue caratteristiche e alle tue esigenze, supportandoti nel partecipare con successo alle attuali trasformazioni! Contattaci per saperne di più.